Psicoterapia di gruppo
Nella psicoterapia di gruppo è il gruppo stesso il fulcro dei processi intrapsichici.
Le dinamiche gruppali si giocano su tre livelli:
- Livello intrapsichico
- Livello interindividuale (interpersonale)
- Livello transpersonale
La dimensione intrapsichica e quella interindividuale sono correlate (rapporto fra l’interiorità della persona e la relazione con l’altro).
Nella terapia di gruppo il focus viene mantenuto sull’entità gruppo ma l’energia che si sprigiona è ripartita ai vari livelli.
Nelle prime fasi della terapia di gruppo il conduttore rappresenta l’io del gruppo, il suo centro unificatore esterno, neutro. Col proseguire del lavoro si identifica un Sé gruppale. Il conduttore ha un ruolo assimilabile al direttore d’orchestra che permette lo svolgimento della partitura musicale. In uno studio di Frank e Frank sulla psicoterapia di gruppo viene posto l’accento sull’importanza delle qualità personali del conduttore più che sulle tecniche utilizzate. Un concetto analogo viene espresso nel DPM dove viene espresso che è la personalità del terapeuta che crea il “destino” della terapia più che le tecniche stesse. Tale concetto era stato espresso antecedentemente da Jung. Il conduttore deve essere autorevole e non autoritario, mantenendo costante la visione dell’altro come di un tu (Buber). Deve aver cura di non forzare i processi omeostatici del gruppo, mantenendo l’attenzione sia sul gruppo che sul singolo, osservandosi e disidentificandosi dal controtransfert che risulta maggiormente energico rispetto alla terapia individuale.
In gruppo si esaltano le leggi psicodinamiche e la polarità transfert – controtransfert.
Fasi del gruppo psicosintetico secondo Sergio Bartoli:
- fase analitica (uso di tecniche, tutte quelle della psicosintesi)
- fase di recupero attivo (restituzione)
- fase di evoluzione-crescita-integrazione
Nella fase analitica del lavoro in gruppo si evidenziano tendenzialmente i meccanismi di difesa più comuni, l’identificazione e la proiezione.
Altro fenomeno facilmente riscontrabile nelle dinamiche di gruppo è il rispecchiamento (a differenza della identificazione il rispecchiamento è cosciente).
Criteri per accedere alla terapia di gruppo
- Colloquio conoscitivo
- Indagine della motivazione al lavoro di gruppo
- Valutazione della compatibilità del quadro psicopatologico con il gruppo
In itinere è possibile che qualche membro del gruppo senta la necessità di iniziare un percorso di terapia individuale. Utile anche ipotizzare colloqui alla fine del processo di terapia di gruppo per rielaborare e concludere l’esperienza.
Numero partecipanti gruppo
Da 6 massimo 12 (meglio se numero pari).
Per iniziare a lavorare con i gruppi 6 è il numero perfetto (6+ il tp).
Per essere gruppo essere almeno in 3 più il conduttore.