Setting e processo psicoterapeutico – Quinta parte
Setting
Il setting indica tutto ciò che entra in scena, in psicoterapia esso è abbastanza fisso e stabile e comprende l’ambiente fisico, le regole concordate fra terapeuta e paziente e lo spazio tempo alchemico.
L’ambiente dovrebbe essere accogliente e confortevole prima di tutto per il terapeuta. Meglio preferire una posizione vis a vis. Le sedie o poltrone leggermente angolate permettono anche momenti di perdita del contatto visivo.
Un piccolo tavolino può favorire tecniche di scrittura.
Arredamento neutro, piante e impianto stereo.
Le regole concordate che fanno parte del setting sono:
- Frequenza delle sedute
- Forma di pagamento
- Disdetta delle sedute
- Contatti telefonici (definire un momento in cui si risponde al telefono).
- “Tu” o “Lei”
- Durata della seduta (45″-50″)
Per terminare una seduta conviene “tirare le fila” di quello che è emerso lasciando comunque un rimando propositivo.
Fra una seduta e l’altra è opportuno lasciare un po’ di spazio per poter fare un po’ di silenzio in modo da lasciare andare i contenuti della seduta terminata e dare spazio alla seduta che sta per iniziare.
Al termine della seduta domandiamoci: “Che cosa mi ha lasciato il paziente?”. Analizzare le risonanze.
Comunicare le proprie vacanze per tempo in modo che il paziente possa prepararsi.
Valori di Frankl
- Valore dell’amore
- Valore del lavoro
- Valore della sofferenza
L’uomo sente la necessità di realizzare il suo senso.
“L’aereo può muoversi anche a terra ma esprime la sua essenza solo volando, l’uomo esprime il suo lato emotivo e mentale ma si realizza con la spiritualità”
Nel prossimo articolo approfondiremo ulteriormente il setting e processo psicoterapeutico.
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