GAD e terapie comportamentali

Che cos’è il GAD

Il GAD è l’acronimo inglese che definisce il disturbo d’ansia generalizzata. 


In che cosa differisce una persona che soffre di GAD da una persona normalmente ansiosa? In realtà non esistono differenze sostanziali tra le ansie “normali” e quelle di una persona che soffre di disturbo d’ansia generalizzata. Le persone che soffrono di GAD, però soffrono di ansia anche per per più situazioni oltre che per situazioni di minore importanza; questo comporta ovviamente uno stato di ansia prolungato, che passa letteralmente “da un’ansia all’altra”.

Esistono diversi modi per trattare i disturbi d’ansia generalizzata, sperimentati nel tempo.

 

GAD e Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC)

 

  • Training del paziente per imparare a notare gli stimoli interni ed esterni che procurano ansia, e la reazione del paziente a questi stimoli.
  • Controllo degli stimoli: il momento in cui preoccuparsi viene rimandato ad un orario e ad un luogo specifico
  • Rilassamento del paziente, attraverso diverse tecniche
  • Ricostruzione cognitiva e conseguente valutazione delle motivazioni delle preoccupazioni: tramite il metodo socratico, si analizzano le immagini e i pensieri legati all’ansia, valutando in maniera oggettiva pro e contro e creando immagini di soluzioni alternative.
  • Esposizione graduale del paziente agli stimoli che attivano l’ansia, sia tramite l’immaginazione che dal vivo, applicando le strategie apprese precedentemente.

 

La terapia Cognitivo Comportamente di Borkovec

 

Questa terapia prevede l’utilizzo di tutti gli elementi classici citati sopra, con l’aggiunta di altri due:

 

  • Minimizzare le aspettative: la concentrazione del paziente viene posta sul vivere con maggiore consapevolezza il presente, senza rivedere e correggere continuamente le previsioni negative.
  • Fissare un sistema di valori per il paziente: si spinge il paziente a realizzare delle azioni concrete attuabili nel momento presente che gli permettano di avvicinarsi al suo sistema di valori.

 

La Terapia Comportamentale di Barlow

 

Questo trattamento si incentra sulla concettualizzazione del problema e la conseguente giustificazione del trattamento, tramite il rilassamento, l’esposizione graduale del paziente ai suoi timori e altri tecniche, che prevedono in genere una dozzina di sedute individuali. Si sono riscontrati buoni risultati con la partecipazione attiva dei famigliari alla terapia.

 

  • Training al rilassamento progressivo: in genere viene utilizzato il sistema di Bernstein e Borkovbec, ma è possibili utilizzare qualsiasi sistema funzioni con il paziente.
  • Ristrutturazione cognitiva:Si spiegano al paziente i concetti di pensiero negativo e l’impatto che questi hanno nei confronti della azioni quotidiane.
  • Esposizione agli stimoli d’ansia: il paziente viene invitato ad immaginare in maniera vivida le sue maggiori paure, creando così una situazione di maggiore attivazione emotiva e conseguente riduzione delle preocupazioni.
  • Organizzazione del tempo: al paziente viene insegnato a stabilire delle mete e organizzare il proprio tempo per ragiungerle, minimizzando gli stati d’ansia.
  • Risoluzione dei problemi: ci si concentra sulla risoluzione dei problemi esistenti

 

La terapia Cognitivo Comportamentale di Dougas

 

  • Psicoeducazione e training alla consapevolezza: viene insegnato al paziente a creare distinzione tra preoccupazioni modificabili, ed immodificabili, basate sulla realtà dei fatti e anche a distinguerle da eventi molto improbabili
  • Rivalutazione dell’utilità della preoccupazione: si porta il paziente a divenire consapevole della sua tendenza a sovrastimare i vantaggi della preoccupazione, sottostimando invece le conseguenze negative.
  • Training alla soluzione dei problemi: si insegna al paziente ad orientarsi verso il problema a sviluppare abilità di problem solving
  • Esposizione del paziente agli stimoli dati dalle preoccupazioni tramite l’immaginazione, con particolare enfasi all’inutilità di evitare determinati tipi di pensieri
  • Definizione di mete e obiettivi per il paziente, che può quindi progredire anche in autonomia grazie alle tecniche ormai consolidate

 

Terapia Metacognitiva di Wells

 

Questa terapia in particolare, si basa sulla messa in dubbio delle preoccupazioni.

 

 

  • Formulazione individualizzata del caso del paziente

 

    • Identificazione tramite training di due tipi di convinzione: quelle negative e quelle disfunzionali sull’utilità delle preoccupazioni.

 

  • ristrutturazione  verbale ed esperimenti comportamentali

 

  • eliminazione delle strategie errate e poco adattive, come i tentativi di controllo  e di evitamento del pensiero e condotte difensive
  • creazione di strategie alternative per gestire i fattori scatenanti le preoccupazioni

NOTA: le informazioni di cui sopra sono a scopo informativo. Le informazioni fornite nel presente documento non devono essere utilizzate durante alcuna emergenza medica o per la diagnosi o il trattamento di qualsiasi condizione medica.

DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ: queste informazioni non devono sostituire la ricerca di cure mediche professionali e responsibili.

 

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