Cosa sono le distorsioni cognitive e come riconoscerle
Le distorsioni cognitive sono tutte quelle situazioni in cui viene privilegiata un’interpretazione della realtà distorta o esagerata, al punto da cambiare profondamente l’effetto dell’evento in questione nella mente della persona.
In maniera più o meno marcata, è un evento che può capitare a tutti quanti, e comprenderne il meccanismo ci aiuta a vivere queste situazioni con maggiore oggettività, restituendo all’evento la corretta importanza.
Le distorsioni cognitive possono presentarsi in varie forme, in genere molto definitive nella loro espressione e imparare a riconoscerle può aiutarci a gestire meglio le situazioni di ogni giorno:
Tendenza ad etichettare:
La tendenza ad etichettare in maniera drastica (di solito molto negativa) sé stessi nella propria totalità, senza guardare alle capacità effettive o al quadro generale della situazione. Il classico caso “Sono un imbranato”, quando invece si è semplicemente commesso un errore. La frase più corretta, che permette di rendere più oggettiva la situazione sarebbe: “Questa volta ho commesso un errore, ma non lo faccio così spesso in queste situazioni”.
Ragionamento Emotivo
Per ragionamento emotivo si intende il credere che le proprie emozioni riflettano in maniera esatta la realtà delle cose: Se io mi sento nervoso, è perché mi hanno fatto innervosire. La causa viene proiettata all’esterno senza tener conto dello stato interiore del soggetto, che potrebbe non corrispondere affatto alla realtà della situazione. In questo caso, cercare di comprendere il proprio stato d’animo al di là della situazione esterna, può essere d’aiuto per capire quando si stanno proiettando le proprie emozioni al di fuori di sé.
Pensiero Polarizzato
Il pensiero polarizzato è un pensiero poco flessibile e poco incline a leggere le sfumature che sono invece presenti nella realtà. Ad esempio una persona che organizza una festa e dimentica un particolare, la considera un fallimento e una festa poco riuscita, anche se gli ospiti si sono in realtà divertiti molto molto. Imparare in questo caso a valutare anche le espressioni positive, i complimenti altrui e a bilanciarli con ciò che consideriamo negativo, può aiutare.
Astrazione selettiva
In particolare questa distorsione cognitiva consiste nel filtrare gli eventi e focalizzarsi solo ed unicamente sugli aspetti negativi, dimenticano quelli positivi. Potrebbe assomigliare al pensiero polarizzato, ma in particolare in questo caso gli aspetti negativi in base ai propri schemi personali sono gli unici considerati validi. Considerarsi per esempio poco attraenti se si piace a nove persone su dieci, perché quell’unica persona ha dei gusti differenti, non tiene minimamente conto degli altri nove pareri positivi.
Tendenza alla Personalizzazione
Questa potremmo definirla una tendenza estrema a prendere tutto sul personale, anche quando il soggetto in questione ha avuto un’influenza minima, per non dire nulla. Sentirsi responsabili per esempio dei fallimenti altrui o di condizioni che erano impossibili da controllare.
Massimizzazione o minimizzazione
Caratteristica tipica delle persone con poca autostima, questo tipo di pensiero di basa sulla convinzione che le proprie azioni abbiano sempre valore inferiore a quelle degli altri (se positive) e che i propri errori abbiano sempre una maggior portata di quelli altrui.
Affermazioni di dovere
Anche in questo caso le affermazioni sono drastiche e poco flessibili, incentrate su come ci si dovrebbe comportare o su come dovrebbero andare le cose. Per esempio una persona che vede interrotta una relazione pensa solo alle cose che avrebbe dovuto (e non “potuto”) fare per evitare l’allontanamento del partner, senza considerare che forse l’evento era inevitabile per incompatibilità caratteriali o di situazioni. Anche quando rivolte verso l’esterno, queste critiche sono in genere dure e intransigenti.
Inferenza Arbitraria
L’inferenza arbitraria si basa su convinzioni date per certe e sicure, senza che tuttavia ci siano prove effettive. Si dividono principalmente in due tipi: la divinazione di pensiero, ovvero la convinzione di saper spiegare il comportamento altrui o cosa gli altri stiano pensando, senza effettivamente conoscere in profondità la questione. E poi la divinazione del futuro, ovviamente in maniera negativa, senza prendere in considerazione alternative allo scenario più terribile.
Sovrageneralizzazione
In questo caso si tende a pensare che se una o più volte è accaduto qualcosa, questo schema si ripeterà all’infinito. Il classico caso di un universitario che ha fallito un esame e pensa che non riuscirà mai più a combinare nulla, o la persona che ha perso un lavoro e crede di non riuscire più a trovare (o a tenersene) uno, quando in realtà non esistono evidenze oggettive a riguardo.
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