Metodi e tecniche a mediazione corporea – Seconda parte
Le tecniche a mediazione corporea possono essere suddivise in tre categorie in base al potere d’apertura delle difese e al grado di sicurezza provato dal paziente.
Tecniche soft
Sono caratterizzate da un maggiore grado di sicurezza sperimentato dal paziente e da un minore potere d’apertura delle difese. La loro funzione è prevalentemente di contenimento. Il paziente “sta con” il corpo, l’eventuale apertura delle difese avviene in modo morbido, senza forzatura, secondo i tempi del paziente.
Posture paradigmatiche delle emozioni: Partendo da uno stato d’animo si invita la persona ad assumere una posizione che rappresenti tale stato d’animo
Posture paradigmatiche delle emozioni indicate dal terapeuta: Analoga alla precedente con la differenza che il terapeuta da indicazioni circa le posizioni che il paziente deve assumere. Assunzione di posizioni standard (per esempio posizione fetale) che ricollegano a determinati stati d’animo.
Riorganizzazione delle posture: Ripetizione e amplificazione di gesti e posture, movimento.
Contatto diretto, di contenimento, nutritivo attraverso l’uso delle mani e del corpo del terapeuta. Il contatto diretto con il corpo in linea di massima va ipotizzato dopo il consolidamento della relazione terapeutica e va tendenzialmente evitato nelle situazioni psicotiche in quanto il vissuto verosimilmente sfocia nella sensazione di invasione, nel borderline in quanto è necessario innanzi tutto lavorare sulla acquisizione di confini propri, nell’istrionico in quanto è molto facile la sessualizzazione e l’erotizzazione, nell’abuso fisico, nello schizoide dove il contatto deve assumere il valore di contenimento e deve essere molto delicato. Il contatto fermo non di pressione forte ma di contenimento in realtà afferma i confini, la pressione invece diventa invasiva assumendo una valenza catalitica, di apertura delle difese (contatto hard). Nel depresso il rischio del contatto è quello dell’incremento della dipendenza. Nel narcisista il contatto può diventare un gioco di potere.
Tecniche di respirazione: il respiro viene esclusivamente contattato e attraverso tale contatto si apre la strada alla presa di consapevolezza sugli stati d’animo.
Lavoro di contrazione e stretching, agire sulle due polarità muscolari.
Tecniche di grounding sia in posizione eretta che seduta e sdraiata. Cautela nella posizione sdraiata in quanto può essere ansiogena per le persone con ipercontrollo.
Tecniche mirate all’allentamento della tensione oculare, ad esempio la rotazione degli occhi, il contatto oculare, palming (palmi sul volto dell’altro a livello degli occhi). La zona oculare è spesso molto tesa nello schizoide, nelle persone con ferite primarie e nella psicosi. Il contatto oculare si trova a cavallo fra le tecniche soft e le tecniche hard.
Tecniche di consapevolezza del corpo
Picchettamento – tapping
Tecniche di visualizzazione simbolica corporea
Finalizzata alla movimentazione dell’energia e all’esperienza di grounding.
Esercizio di rilassamento, suono del tamburo che richiama ad alzarsi, il tamburo viene suonato dai piedi, dall’addome e dalla testa, concentrazione su un punto in fondo allo sterno (“punto dell’anima”, in questo punto nella tradizione sciamanica avviene il collegamento fra il corpo energetico e la fisicità), immaginare un albero, essere l’albero, ritornare a vedere l’albero, interiorizzare l’albero.
Tecniche hard
Sono caratterizzate da un minore grado di sicurezza per il paziente e una maggiore apertura delle difese. La persona viene provocata ad essere in una posizione di stress.
Massaggio: è mirato all’apertura delle difese agendo sulle fasce muscolari e sul sottocutaneo.
Tecniche di respirazione: respirazione olotropica, rebirthing (tecniche destrutturanti e inducenti regressione)
Assunzione di posizioni di stress: (mutuata dalla bioenergetica) il paziente è portato ad assumere posizioni di stress quali ad esempio l’inarcamento del corpo, oppure portato ad assumere posizioni che inducono vibrazioni o tremori (esempio punte dei piedi convergenti, schiena piegata verso il basso) atte a scuotere l’armatura Il terapeuta può interagire con il paziente nel chiedergli di esasperare posizioni di stress (tipo terapeuta piegato e paziente che si abbandona con la schiena sopra di lui) interagendo nell’assunzione di tali posizioni con il suo corpo, in questo modo si fornisce sicurezza e nello stesso tempo si incentiva l’apertura.
Tecniche catalitiche di massaggio: si applica una pressione più decisa sulle fasce muscolari in modo da indurre l’apertura delle difese. Per quanto riguarda le difese viscerali, invece, l’apertura è più facilmente raggiungibile con un contatto morbido di contenimento.
Tecniche che utilizzano strumenti ( ad esempio cuscini etc)
Nella scelta della tecnica hard è necessario valutare il grado di capacità di contenimento della persona. E’ necessario supplire al contenimento dove questo venga a mancare.
Tecniche espressive
Sono tecniche che aprono all’esteriorizzazione dell’energia, sono utili anche all’elaborazione dei contenuti derivati dall’utilizzo d’altre tecniche. A volte la tecnica espressiva porta ad una facilitazione del contatto con le energie contattate in precedenza.
Il canto, l’ urlo, il pianto, il riso e la danza sono tecniche espressive con funzione guaritrice
Uso della musica
Tecnica della ripetizione
Esagerazione e sviluppo di un’espressività moderata
Sviluppo del senso chinestesico
Dalla parola all’azione
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