Psicoterapia nelle istituzioni: fattori curativi e riabilitativi
Il concetto di riabilitazione deriva dal diritto romano dove indicava il ripristino dello stato giuridico e,successivamente, si è esteso al campo medico-sanitario e psichiatrico. Identifica la ripresa dello stato di benessere psicofisico della persona.
La riabilitazione corrisponde alla quarta branca della medicina tradizionale.
Anche in psicosintesi esiste il concetto di riabilitazione e corrisponde alla ri-costruzione della personalità (terza e quarta fase della psicosintesi).
Le fasi del percorso terapeutico psicosintetico sono:
- conoscenza (conosci te stesso)
- disidentificazione e autoidentificazione (disidentificazione dalla malattia e alleanza con la parte sana)
- riprogrammazione e progettualità (modello ideale)
- realizzazione del modello ideale utilizzando tutte le risorse disponibili
- animazione (maieutica dell’anima)
La personalità riprogrammata del Paziente dovrà essere più evoluta, autonoma e integrata della precedente.
L’umanità dell’uomo consta della personalità e dell’anima: la personalità è il livello più superficiale, l’anima il livello più profondo.
La psicosintesi è un processo preventivo, terapeutico e riabilitativo.
L’operatore della riabilitazione si allea con la parte sana del Paziente in una co-progettualità: passa molto tempo con il Paziente a differenza dello psicoterapeuta, agisce con lui, è un modello di relazione sana per il Paziente, diventa un modello di contatto con la realtà contingente e oggettiva.
In riabilitazione assumono molta importanza il fare in termini di attività (arte terapia, musicoterapia, etc.), la socializzazione, il clima relazionare positivo (elementi sintetici aggreganti).
La cronicizzazione della malattia determina e si manifesta con
- Depressione
- Rassegnazione
- Isolamento